A chiudere il cerchio di presentazione delle categorie giovanili della società della “Murgiabasket”, ultimo solo in ordine di tempo, c’è il settore del Minibasket che coinvolge i bambini, i piccolini, di età compresa tra i 5 e gli 11 anni.
Questo settore è molto importante perché è il primo contatto che i bambini più piccoli hanno con il mondo della pallacanestro.
A guidare il Minibasket della “Murgiabasket” è Giuseppina Silletti, per tutti Nuccia. Ha 40 anni, è nata a Bari ed è residente a Santeramo. È professoressa di Educazione Fisica, diplomata all’I.S.E.F. di Foggia, ma non solo: è anche istruttrice di minibasket, allenatrice di basket ed istruttrice di calcio. Fa parte della “Murgia” da circa 10 anni.
Abbiamo scambiato con lei alcune parole per conoscerla meglio.
Che cos’è per te la pallacanestro?
La pallacanestro, oltre ad impegnare buona parte del mio lavoro, ha rappresentato e rappresenta uno dei miei sport preferiti. Sicuramente si tratta di uno sport che aiuta la crescita armoniosa dei bambini e dei ragazzi, racchiude in sé valori come l’amicizia, il rispetto, l’umiltà, la lealtà, la condivisione, la collaborazione e lo spirito di sacrificio per un obiettivo comune.
Mi piace citare alcune frasi di celebri giocatori di basket, che, secondo me, esprimono al meglio lo sport della pallacanestro:
“ Non chiederti mai cosa i tuoi compagni di squadra possano fare per te, chiediti piuttosto cosa tu possa fare per loro” (Magic Johnson).
“ La pallacanestro può far piangere e gridare, ridere e volare, dipende solo dal tuo cuore” (Allen Iverson).
“ Impegno, collaborazione e spirito di sacrificio sono imprescindibili affinchè ci sia un buon gioco di squadra” (Lolo Sainz).
Quando è nata la passione per questo sport? Dove hai iniziato?
In realtà dentro di me ho sempre avuto una predilezione per gli sport di squadra, in particolare calcio e basket, ma non c’erano squadre femminili a Santeramo per cui ho ripiegato, anche con ottimi risultati, sull’atletica.
Quando poi ho iniziato a frequentare l’Oratorio Salesiano ai tempi della scuola superiore, sono andata a vedere qualche partita della squadra femminile della PGS. Da quel momento è scattato in me qualcosa che mi ha spinto ad entrare in squadra ed iniziare a giocare. Lo ricordo ancora come se fosse ieri…compresa la mia prima allenatrice, Mimma Mastroviti, “tosta” ed allo stesso tempo scherzosa.
Fino a quando hai giocato a basket? In che ruolo?
Ho avuto modo di far parte della squadra femminile della “Murgiabasket” sia nell’anno sportivo 2006-2007 che nel 2007-2008, partecipando al campionato di serie B femminile dove ricoprivo il ruolo di guardia.
Da quanto tempo fai parte del mondo “Murgiabasket”? Come ci sei arrivata?
Ho iniziato a far parte della “famiglia” “Murgiabasket” nell’anno sportivo 2005-2006 ed oggi sono felice di essere ancora qui.
Ringrazio mio padre che, da dirigente scolastico della scuola elementare “Hero Paradiso” e del I° Circolo, aveva avuto contatti precedenti con il team manager Roberto Ficarra e me lo ha fatto conoscere.
Ringrazio Roberto e tutta la società che mi hanno da subito e senza nessuna remora aperto le porte di questa fantastica avventura.
Quando sei diventata istruttrice?
Sono passati un po’ di anni, sono istruttrice di Minibasket dal giugno 2007.
Il tuo settore di competenza è tutto il settore Minibasket della “Murgiabasket”?
Quali categorie di atleti segui? Come sono suddivise le categorie, in base all’età?
Il settore Minibasket comprende i bambini dai 5 agli 11 anni. Io personalmente seguo la fascia d’età che va dai 5 agli 8 anni, suddivisi nelle categorie: Pulcini, Tigrotti e Leprotti.
Quanto tempo dedichi a questo impegno?
Ho un impegno di sei ore settimanali suddivise in tre gruppi, dal lunedì al giovedì.
Quali emozioni e sensazioni ti lasciano questi piccoli atleti? Ricordi qualche aneddoto e/o qualche momento particolare?
Non potete immaginare quanto sia soddisfacente poter ammirare l’euforia dei bambini di entrare in palestra, l’emozione e la voglia di affrettarsi a prendere il pallone, la gioia nei loro occhi, la sincerità dei loro sorrisi, la loro “fame” di gioco, di libertà, di spensieratezza. Tutto questo mi fa comprendere quanto sia fortunata ed orgogliosa di fare questo lavoro!
Sono emozioni che coglie solo chi ha passione per questo sport!
Di momenti particolari ce ne sono stati tanti, tra gli ultimi in ordine di tempo sono stati due, quando sono mancata in palestra a causa di problemi di salute: alcuni bambini son voluti andar via quando hanno visto che non c’ero. Da un lato mi dispiace, ma dall’altro mi fa enormemente piacere essere per loro un punto di riferimento importante.
Il secondo momento c’è stato al mio rientro quando un bambino, dopo essere entrato in palestra, si è avvicinato e mi ha detto: “Bentornata maestra!”. Lascio a voi immaginare le mie sensazioni ed emozioni.
Che cos’è, secondo te, che attrae i bambini a giocare a basket?
Credo che la risposta sia soprattutto il bisogno di un gioco divertente e vario, dove la palla ed il canestro sono le attrazioni principali.
Ed è anche un modo per scaricare le energie represse, per entrare in relazione con gli altri.
Cosa insegni loro?
Mi piace definirmi istruttrice-educatrice di Minibasket in quanto cerco di insegnare attraverso il gioco-sport del Minibasket, il rispetto delle regole e la disciplina, e di tirare fuori le potenzialità di ogni bambino, attraverso lo sviluppo delle capacità motorie e delle funzioni cognitive, affettive ed emotive.
Hai seguito i piccoli atleti in qualche edizione della manifestazione “Minibasket in piazza”? Se sì, cosa ricordi con molto piacere di questa esperienza?
Non ho seguito direttamente gli atleti in questa esperienza, intendo come istruttrice, ma dal 2006 circa sono entrata nell’organizzazione, in particolare con compiti di servizio fotografico, data la mia passione per la fotografia.
E’ sicuramente una manifestazione unica nel suo genere, con un notevole valore educativo oltre che sociale!
I ricordi sono tanti e sarebbe difficile elencarli tutti, ma quello che ho più a cuore riguarda l’anno 2007 quando gli atleti di Santeramo hanno ospitato i ragazzi di Praga. Si è creato da subito un feeling particolare che andava al di là della differenza di linguaggio. A parlare erano gli sguardi, i sorrisi ed i gesti. Questo è il “Minibasket in piazza”!
Ricordo ancora la loro simpaticissima interprete Linda Krulova, la commozione e le lacrime reciproche che hanno fatto da cornice alla giornata della loro partenza per il rientro a Praga.
Cosa provi nel fare l’istruttrice di basket? Ti gratifica?
In tutti questi anni ho imparato a comprendere quanto sia importante ma difficile il mio ruolo di educatrice prima e di istruttrice poi. Ogni anno mi rendo sempre più conto di avere una grande responsabilità nei confronti dei bambini che mi vengono affidati, oltre a quella nei confronti dei loro genitori, ma allo stesso tempo provo forti emozioni, gioia, divertimento e tante ma tante gratificazioni. Ciò che mi spinge ad andare avanti, a migliorare il mio lavoro, a difendere i valori che mi sono stati insegnati ed in cui credo fortemente è l’entusiasmo che mi trasmettono i bambini e che vedo in loro quando vengono in palestra.
Qual è il tuo obiettivo nella vita?
Mi piacerebbe proseguire il mio cammino con la “Murgiabasket” anche negli anni a venire e nello stesso tempo poter insegnare nella scuola.
Hai qualcosa da aggiungere?
Vorrei ringraziare Rino Lella, in qualità di Presidente della “Murgiabasket”, per l’opportunità che mi offre ogni anno di poter far parte dello staff tecnico.
Un grazie sentito e speciale al Team Manager Roberto Ficarra, che ha creduto sin da subito in me e nel mio lavoro attraverso il rispetto e la fiducia oltre all’amicizia che spero di meritare e senza le quali oggi non sarei ancora qui.
Mi auguro, inoltre, che la “nostra” “Murgiabasket” possa continuare anche in futuro ad offrire ai tanti bambini e ragazzi santermani questa fondamentale occasione di crescita personale e collettiva.
Per ultimo, ma non di minore importanza, il mio enorme grazie è per tutti i genitori che mi affidano i loro figli e soprattutto per i fantastici bambini senza i quali non potrei svolgere il mio lavoro…anzi la mia passione.
E chiudo con il “grido” finale con cui io ed i bambini ci salutiamo in palestra e ci diamo l’appuntamento all’allenamento successivo: “1,2,3…Murgiabasket olè!!!
Chiudiamo l’intervista con le parole della dirigenza: “La sua presenza è fondamentale e insostituibile, fa un lavoro immenso con i bambini, non facile e che molti ‘istruttori’ lasciano perdere.
Insomma è la colonna portante del settore Minibasket”.
Vito Silletti
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