Le date del 13 e 14 maggio 2017 rimarranno impresse per sempre nelle mente dei dirigenti, degli atleti e delle atlete, dello staff tecnico della Murgiabasket e del pubblico presente in quei due giorni ed anche nelle mura del PalaVitulli. Anche per me è stata un’esperienza incredibile.
La Murgiabasket ha fatto doppietta: il 13 la squadra femminile ha vinto gara 2 dei playoff ed è salita in serie B mentre il 14 è toccato a quella maschile conquistare il relativo salto di categoria ovvero il passaggio in serie C. I tifosi custodiranno gelosamente le immagini che continuamente rivedranno nella loro mente con molto piacere e gioia.
Domenica 14 c’è stata l’apoteosi della Murgia maschile. Il PalaVitulli verso le 20.30 è esploso come una santabarbara, l’urlo di tantissimi tifosi santermani presenti sugli spalti è schizzato via dal palazzetto per inondare ed avvolgere in un clima festoso i dintorni della struttura. A confermarlo c’è il team manager Piero Musci che durante la partita era fuori dal cancello: “L’urlo che usciva dal palazzetto mi ha fatto venire i brividi. Mi sono ricordato dei playoff di 30 anni fa contro l’Afragola ed il palazzetto era nelle stesse condizioni”.
Una marea di tifosi, come una valanga, dagli spalti si è riversata in campo travolgendo tutti e avvolgendo il tecnico Vito Console, gli atleti e lo staff che correvano verso i loro beniamini. Tra urla di gioia è rimbombato il grido: “Serie C! Serie C!”. Tra abbracci e salti, son partiti anche i gavettoni. Il Davide-Santeramo aveva buttato giù il Golia-Taranto.
La favola Murgia è diventata realtà: il sogno di conquistare la serie C è stato superiore a qualsiasi avversario e agli infortuni capitati ad alcuni atleti murgiani durante la stagione.
La trama di questo interessante campionato di serie D non poteva che essere scritta da un esperto di thriller: in questa ultima giornata della fase dei playoff del girone B si sono scontrate la prima e la seconda della graduatoria, ovvero Taranto e Santeramo, divise da soli due punti, a giocarsi il salto di categoria in base al risultato finale. Alla Murgia serviva una vittoria con almeno sette punti di scarto visto che all’andata dei playoff si era perso a Taranto con uno scarto di sei punti. Guarda caso lo score finale è stato 67-60. I sette punti che bastavano alla squadra murgiana per centrare il passaggio in serie C. C’è qualcosa di fantastico e misterioso dietro questo.
La partita si è risolta negli ultimi 12 secondi: i tifosi santermani ricorderanno per sempre questi 12 secondi fantastici. La palla è nelle mani del Santeramo che riparte disperatamente all’attacco con soli due punti di vantaggio: 62-60. Matteo Girardi riceve palla e si invola verso l’area avversaria. Raggiunta la linea dei 6,25 metri fa partire un tiro mentre un avversario gli arriva addosso: la palla magicamente va a segno e Matteo subisce anche fallo. Incredibile! La gente sugli spalti schizza in alto come una molla ed esplode di gioia: il risultato ora è di 65-60. Dietro questo c’è sicuramente qualcuno o qualcosa! Senza nulla togliere a Matteo qualcuno ha guidato il suo braccio. C’è anche un libero a disposizione: Matteo tira ma la palla non va. C’è però a rimbalzo il lesto Dear che prende palla e la mette nel cerchio! Altro boato dei tifosi: adesso la partita è nelle mani dei murgiani. Nessuno stenta a crederci! Tantissimi l’avevano sperato.
Ora tocca al Taranto attaccare in quei pochi secondi che rimangono. La Murgia riesce a rintuzzare l’attacco ospite e dopo due tentativi i santermani conquistano palla mentre il cronometro arriva a 0. E così esplode la gioia dei tantissimi supporter che si riversano in campo ad abbracciare i loro beniamini. Questo è un fine gara mai visto! Almeno per me! L’emozione è indescrivibile!
Top scorer murgiano è stato Dear con 23 punti: ha realizzato diversi canestri ma il plauso va a tutti i giocatori, anche a quelli non presenti.
La Murgiabasket ha fatto en-plein in questi due giorni di sport ad alti livelli, una festa per lo sport santermano ed anche pugliese.
Nel primo tempo la Murgia parte bene con un canestro di Dear su affondo di Difonzo (2-0). Il Taranto fa subito capire che l’incontro sarà ad alta tensione e si porta avanti con Bitetti e Pentassuglia (2-4). Dear stoppa lo stesso Pentassuglia. Gli ospiti cercano spesso il tiro da 3. Gli ionici allungano fino al 2-9. L’incontro è in salita per gli atleti di casa. Si rivede anche la Murgia con una entrata di Leo Girardi (4-9).
Va a segno Salerno (4-11) ma i santermani recuperano il divario con Matteo e Leo Girardi e Blackmon che pareggia i conti con un libero dopo aver segnato due punti (11-11). Lo score è altalenante: Ragusa (11-13), Matteo Girardi ai liberi (13-13), ancora Ragusa (13-15), Blackmon da 3 firma il sorpasso (16-15) e ancora Ragusa per il Taranto (16-17).
Nel secondo parziale è Dear a salire agli onori della cronaca con un canestro (18-17). La tensione si taglia a fette. La posta in gioco è altissima. Le due squadre si affrontano a viso aperto. La Murgia sembra aver preso il pallino del gioco: entrata di Blackmon (20-17) ma risponde Gualano (20-19). Bel passaggio di Desantis a Dear che segna (22-19). Il Taranto ripassa avanti con Ragusa e con Sarli che è una macchina da guerra dal tiro da 3: ne piazza due consecutivi (23-29). Non si riesce a bloccarlo.
Piano piano la Murgia ricuce lo strappo: Blackmon in entrata (25-29), tiro in elevazione di Matteo Girardi (27-29), coast to coast di Difonzo (29-29): Il tempo si chiude sul 30-29.
Nel terzo quarto c’è l’ennesimo tiro da 3 di Sarli (30-32). Con due liberi Dear pareggia (32-32): Un bel contropiede Blackmon –Stano porta altri due punti (34-32). Ancora Sarli da 3 (34-35). Intanto Blackmnon e Bitetti prendono un tecnico a testa. Il clima si infervora sugli spalti visto che ci sono diversi tifosi tarantini.
Anche il Taranto sbaglia parecchio. A metà del terzo tempo Blackmon arriva a 4 falli. Dopo un breve vantaggio avversario i murgiani ritornano al pareggio con Dear e con i liberi di Matteo Girardi (39-39). Un giro palla efficace permette a Difonzo di tirare e segnare da 3 (42-39). Si lotta sempre punto a punto: Pentassuglia (42-41), Dear da sotto canestro (44-41), ancora Pentassuglia (44-43) e poi c’è il marchio indelebile di Sarli da lontano (44-46).
Nel quarto tempo gli ionici allungano, sempre da 3 con Sarli (44-49). Un incubo per la difesa locale. Desantis piazza un bel tiro da 2 (46-49) ed anche da 3 (49-49). Ottima la sua prestazione! Si è di nuovo in pari. La Murgia è più grintosa e convinta e cerca l’allungo decisivo anche grazia all’inserimento di Silletti: Dear da sotto (51-49), Silletti da 2 (53-49), Desantis da 3 (56-49). La Murgia è una tigre che azzanna la preda e la finisce. Dear contribuisce allo score: con un’entrata e da sotto canestro (60-50). Massimo vantaggio per i padroni di casa. Siamo oltre la metà del tempo. Sembra fatta ma non è così. Il Taranto riprende le forze e segna a ripetizione: Sarli subisce fallo da 3 e non perde neanche un libero (60-53). Poi ai liberi arriva anche Fanelli (60-55). Lo sconforto inizia a prendere i tifosi. Anche Salerno va a segno (60-57). Dear piazza due liberi (62-57). Il Taranto si fa sotto (62-60). E così si arriva ai fatidici 12 secondi finali. Il resto già lo conoscete.
A fine incontro l’allenatore del Taranto, Stefano Mineo, molto sportivo, ha detto: “È stata una partita che inizialmente noi ci auguravamo andasse così, nel senso di arrivare punto a punto per riuscire a sfruttare anche il discorso dell’andata. Il finale è stato incredibile: ad un certo punto c’è stato questo canestro super con il fallo fischiato dall’arbitro. Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, le vittorie ed i campionati si decidono con gli episodi.
Credo che la partita sia stata in sostanziale equilibrio. Noi non eravamo al meglio: Fanelli aveva un acciacco importante, gli under che hanno fatto un grande campionato erano alla loro prima partita importante. Il pubblico è stato bravo.
L’anno prossimo faremo ancora la D perché ci dà fiducia fare lo spareggio con il Corato ma dovrebbero succedere troppe combinazioni affinchè questo spareggio possa portare in serie C.
Della Murgiabasket mi ha colpito la grande volontà, sia all’andata che al ritorno. È una squadra che è riuscita a compattarsi nei momenti in cui sembrava che la partita prendesse la piega a favore del Taranto. I ragazzi santermani hanno supportato per bene gli stranieri che sono di un certo livello. Hanno fatto un lavoro di intensità, di aiuto. C’era la stessa voglia da parte di entrambi di vincere. Bene o male i valori in campo credo che siano stati rispettati”.
Dario Silletti, invece, ha affermato: “Nell’ultima azione c’è stata bravura ma soprattutto fortuna. Da Matteo, però, ci si può aspettare una soluzione del genere. È forte, è tornato ai suoi livelli. Ha fatto canestro ma non so come abbia fatto. C’è da aggiungere poi che Dear su rimbalzo ha fatto canestro. Grande vittoria di squadra. Questo è stato un incontro difficile perché il Taranto è una grande squadra. Secondo me noi all’inizio dell’anno sulla carta eravamo un po’ più forti anche perché loro hanno perso gli stranieri. L’idea oggi (14 maggio ndr) era di partire subito forte, cosa che non abbiamo fatto. Lottando punto a punto dovevamo cercare di andare in vantaggio per poi chiudere perché ci serviva raggiungere il più 7. Alla fine ci siamo riusciti”.
Anche coach Console ha commentato l’episodio di Matteo: “Ha fatto un canestro incredibile. Aldilà della fortuna che ci vuole in certe situazioni il solo fatto di pensarlo quel canestro è stata una cosa grandiosa e credo che sia un po’ l’emblema di tutta la nostra stagione: ci abbiamo sempre creduto dal primo fino all’ultimo secondo di ogni singolo allenamento, di ogni singola partita. Ai miei ragazzi posso dire solo grazie perché mi hanno regalato una emozione fortissima e senza di loro non avrei potuto mai fare questa cosa. Svelo un retroscena: ho detto loro prima della partita che non potevo avere gruppo migliore per affrontare questa gara. Sono stati meravigliosi e non mi hanno tradito, lo sapevo.
Ci aspettavamo un Taranto così arcigno. Per prima cosa bisogna fare loro i complimenti: è una squadra veramente fortissima che ha perso solo una volta in regular season ed una nei playoff. Capisco il loro stato d’animo. Avrebbero meritato quanto noi di andare in serie C”.
Vito Console ha preso anche un tecnico: “Ho esagerato nelle proteste però penso di avere ragione perché sono passati i 24 secondi ed il Taranto ha fatto un canestro. Gli arbitri non hanno visto questa irregolarità e il tavolo non l’ha segnalata”.
Ed eccoci con l’uomo della Provvidenza e la sua ultima azione: “Dovevamo segnare e sperare in un miracolo perché la gara si era messa male circa lo scarto punti. Nell’azione precedente avevo sbagliato un tiro da sotto. È andata così, siamo stati fortunati ed è stato bravo Dear a fare tap-in. Siamo riusciti a raccogliere, anche con fortuna, tutto il lavoro fatto durante l’anno. Capita di vincere o di perdere come a noi è successo in alcune finali. Questa volta abbiamo vinto e faccio gli auguri al Santa Rita per l’eventuale spareggio o per la prossima annata sportiva.
La nostra è stata la vittoria del gruppo, dello staff tecnico, della dirigenza. Voglio citare tutti: dai più esperti ai ragazzi americani a chi ha giocato di meno ma si è venuto ad allenare come Michelone Petruzzelli, Vito, Pietro. Un plauso a tutti. Alla stagione e a questa vittoria in particolare do lo stesso voto: io sono molto critico, 7. Siamo stati bravi. Per quanto riguarda i risultati raggiunti il voto è 10 perché abbiamo raggiunto il massimo. Anche per l’impegno profuso il voto è 10. Siamo un gran gruppo che ha ancora più potenziale, possiamo veramente dare molto di più. Nonostante non abbiamo fatto vedere tutto ci abbiamo messo grande impegno che ci ha permesso di vincere la partita”.
Matteo si aspettava un Taranto così combattivo: “È una squadra con elementi di grandissima esperienza come Fanelli e Salerno con cui ho avuto il piacere di giocare. Fanelli ha fatto stasera una gran partita. Hanno anche dei ragazzi validi e forti fisicamente. È stata una gara nervosa, carica di tensione. Immaginavamo un clima del genere”.
Il presidente Rino Lella, invece, ha detto: “La stagione della Murgiabasket è stata da 10 perché oltre questo non si poteva fare. Ieri (13 maggio ndr) le ragazze sono salite in serie B e oggi (14 maggio ndr) i ragazzi sono saliti in serie C: in due giorni ci è venuto il crepacuore. Sicuramente quella di oggi è stata una partita sicuramente spettacolare e penso che resterà nei cuori non solo dei giocatori, non solo della società ma di tutta le gente che è venuta a vedere la partita. Ringrazio i cittadini di Santeramo per il tifo, per l’aiuto, per il supporto che ci hanno dato e sono stati molto corretti. È stata una partita al cardiopalma. Speriamo che il prossimo anno tutti ci seguano e qualcuno, qualche azienda, qualche ulteriore società, si avvicini e ci dia supporto per poter continuare con questo bellissimo sogno, per questo bellissimo sport e per continuare a coltivare questa passione”.
Rino non si aspettava quell’ultima azione murgiana: “Me ne stavo già andando a casa in quel momento ma poi ho visto quel tiro impossibile da 3 di Matteo Girardi, più il fallo subito. E così da 2 punti di vantaggio siamo arrivati a 5. E poi c’è stato il tap-in di Dear: Matteo volontariamente ha sbagliato il libero e c’è stato l’ultimo canestro di Dear che ci ha portato in Paradiso”.
Piero Musci, team manager della Murgia, ha messo mano ai ricordi: “Con il compianto dottor Orlando Leone, artefice della pallacanestro da queste parti, durante la partita con l’Afragola siamo stati nel corridoio. Ho vissuto oggi le stesse emozioni, è stata una partita simile anche se allora fu decisa nei primi cinque minuti mentre in questo caso fino alla fine. A fine partita è sembrato che il palazzetto esplodesse. È stata una grande soddisfazione.
Il voto che do alla stagione è 10 nonostante abbiamo avuto Blackmon, Silletti e Stano infortunati. Ce l’abbiamo messa tutta per farli guarire, tutto il possibile rimettendoci anche personalmente. La soddisfazione è ancora maggiore”.
Il canestro di Matteo gliel’hanno raccontato: “Voglio rivederlo ma Matteo un’altra volta aveva già fatto un tiro simile e quindi io ci credo”.
Infine Piero ha voluto ricordare: “Innanzitutto voglio rivolgere un grande pensiero al mio grande amico Michele Girardi che meritava di essere qui stasera (14 maggio ndr). Il destino crudele lo ha portato via. Dopo questo episodio i ragazzi si sono ancora di più responsabilizzati. Avrebbero potuto demoralizzarsi invece sono stati davvero tutti ammirevoli. Sono orgoglioso di questo, soffrire per questo va benissimo. Comunque sarebbe stato un successo, il palazzetto pieno non si vedeva così da tantissimo.
Voglio ringraziare i ragazzi perché hanno fatto il massimo possibile durante l’anno tra infortuni vari. Ci sono stati dei periodi difficili e ce l’hanno messo davvero tutta, si vedeva che hanno desiderato questa vittoria. Dopo la partita dell’andata a Taranto erano un po’ demoralizzati: Blackmon infortunato, Stefano in ripresa, ho avuto paura per Erri. A Taranto, senza gli infortunati, abbiamo perso all’ultimo minuto. Oggi gli abbiamo reso la pariglia. Mi fa piacere che la partita sia stata corretta sugli spalti e dentro. Viva Santeramo!
Alla squadra do come voto il 10 perché non esistono squadre con ragazzi tutti del posto, a parte gli americani, che riescono ad ottenere questi risultati. I ragazzi non hanno preso nulla, non li abbiamo mai pagati. Speriamo di confermare tutti per l’anno prossimo.
Ci auguriamo, inoltre, che qualcuno si avvicini alla società con un aiuto molto consistente perché la serie C è molto diversa, è molto pesante. Nonostante gli investimenti certe volte non si riesce nemmeno a finire il campionato. Io l’ho visto a Castellaneta dove abito: questa squadra con tutti gli aiuti finanziari è scesa di categoria perché c’è bisogno di programmazione e di un pizzico di fortuna.
Noi abbiamo lavorato benissimo, specie sugli stranieri e tutto questo merito va a Roberto Ficarra che è il deus ex-machina di tutto. Lui è l’anima, non so se senza di lui saremmo arrivati a questi risultati. Sono anche da ricordare Tonino, Rino, Gustavo, Raffaele e tutti gli altri. Sono stati a disposizione pur avendo un lavoro, una famiglia”.
Vito Silletti
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