L’universo Murgiabasket è costellato non solo dalle rappresentative senior, sia in campo maschile che femminile, ma ci sono anche tante categorie che danno spazio agli atleti molto giovani come le rappresentative under 13, Esordienti, Aquilotti e Scoiattoli. A guidare questi gruppi c’è l’allenatore Leonardo Leo, per gli amici Leo Leo.
Lui ha 42 anni, è nato e risiede a Santeramo. È un commerciale e lavora per la “Infordat”, società di servizi che si occupa di gare d’appalto.
Anche con lui abbiamo scambiato due chiacchiere per approfondirne la conoscenza.
Che cos’è la pallacanestro per te?
La pallacanestro rappresenta quasi la metà della mia vita. Questo è uno sport che tira fuori molte cose di te stesso. È uno sport che porta con sé un insieme di valori come la fiducia negli altri e in se stessi, come l’amicizia, il fare gruppo e la lealtà.
Sei stato giocatore di basket: in che periodo? Quando sei diventato allenatore?
Sono stato giocatore dal 1982 al 2002 con varie pause perchè praticavo altri sport, ma la pallacanestro non l’ho quasi mai lasciata. Sono diventato allenatore nel 2009.
Quando sei entrato a far parte del pianeta “Murgiabasket”? Sei stato “accalappiato” da Roberto Ficarra e dagli altri dirigenti? O sei tu che ti sei avvicinato?
Sono entrato nel 1997, prima come giocatore disputando circa 5 stagioni. Nel 2009, poi, Roberto mi chiese se avessi voluto allenare un gruppo di esordienti che all’epoca erano quelli del 1998. Ho accettato con piacere la proposta di Roberto.
Cosa provi nel fare l’allenatore di basket?
Si prova un forte senso di responsabilità nei confronti dei propri ragazzi ma, allo stesso tempo, anche forti emozioni perché ogni anno che passa vedi crescere i ragazzi con la speranza che non lascino mai il basket.
Alleni le seguenti categorie: Under 13, Esordienti, Aquilotti e Scoiattoli. Hai notato delle differenze tra i gruppi che segui?
Le differenze sono soprattutto tecniche ma anche tattiche perchè gli Under 13 e gli Esordienti cominciano a mettere a frutto i fondamentali utilizzandoli nei momenti appropriati in modo corretto con l’aggiunta che sanno anche occupare le zone del campo.
Gli Aquilotti e gli Scoiattoli, invece, cominciano ora ad imparare i fondamentali ma soprattutto il gioco di squadra.
Che emozioni, che sensazioni, ti lasciano questi giovani atleti? Ti ricordi qualche aneddoto di quando eri un giovane giocatore?
Le emozioni sono abbastanza forti. Le mie sensazioni sono positive perchè noto che i ragazzi hanno tanta voglia di apprendere e di crescere sotto l’aspetto sia sportivo che caratteriale. Questo è un bene per il gioco della pallacanestro.
Di aneddoti ce ne sono tanti, però quello che ricordo con più piacere risale ad una partita della Under 13 della”Cassa Rurale”, nel 1985: a giocare c’ero io insieme a Michelangelo Pavone, Nicola Labarile, Marcello Stasolla, Nicola Caponio. In quel campionato nessuno aveva battuto l’Angiulli Bari. Noi riuscimmo a farlo con un tiro all’ultimo secondo in casa loro: per noi fu una gioia immensa, la ricordo con piacere. Dimenticavo: l’allenatore era Ciccio Porfido mentre il dirigente accompagnatore era Francuccio. Alla fine gelati per tutti.
Hai qualcos’altro da aggiungere?
Spero che la società della “Murgiabasket” sia sempre presente a Santeramo perchè è importante per lo sport santermano ma soprattutto per la crescita dei nostri giovani.
Vito Silletti
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