ZEKE È COSTRETTO A LASCIARE SANTERAMO A CAUSA DI UN INFORTUNIO

Mayes, meglio conosciuto come Zeke, uno dei due atleti americani della Despar Santeramo, è costretto a lasciare la squadra per un infortunio che ha subito alla caviglia e che lo porterà a curarsi nella sua patria natia: negli Stati Uniti ed in particolare nel North Carolina da dove proviene.

Sicuramente i tifosi saranno rammaricati così come lo è la dirigenza e tutti gli atleti della società. Ci mancherà non solo come persona ma anche per il suo micidiale tiro da 3, particolare nella sua costruzione e con percentuali di realizzazione altissime.

Ieri, 29 febbraio 2016, Zeke è stato omaggiato, lo si è voluto salutare, prima che partisse per gli USA, con una video intervista.

In rappresentanza della dirigenza della Murgiabasket c’erano Roberto Ficarra e Pietro Musci. Da non dimenticare l’interprete nella persona di Michele Petruzzelli.

Con Zeke abbiamo scambiato due chiacchiere:

Ti dispiace andare via da Santeramo?

Sì, sono molto triste e dispiaciuto di lasciare la società della Murigabasket e Santeramo.

Come e quando ti sei infortunato?

È successo il 29 gennaio durante una partita di campionato: dopo un semplice rimbalzo, atterrando, ha avuto una distorsione della caviglia che ha interessato nervi e legamenti.

È un infortunio notevole?

Secondo me ed anche secondo diversi pareri ha una certa rilevanza perché ha anche compromesso una vertebra della colonna vertebrale.

Dove ti curerai?

Farò la terapia negli Stati Uniti, a casa mia, perché ho una zia che è fisioterapista e questo mi permetterà di avere direttamente le cure che necessitano.

Che cosa ricorderai con piacere del tuo soggiorno a Santeramo?

Quasi tutto: a partire da Roberto (Ficarra) che dal primo giorno mi è stato sempre affianco, fino alla dirigenza, ai giocatori ed anche a JP che quest’anno è venuto con me come compagno di squadra.

Com’è stata la tua esperienza sportiva? Ci mancheranno i tuoi tiri da 3.

È il secondo anno che vengo qui a Santeramo e sono contento, è stato un piacere ritornare. Alla fine ho avuto anche la fortuna di portare JP per questa stagione sportiva. Qui a Santeramo tutti quelli che conosco rappresentano per me una grande famiglia.

Il nostro primo obiettivo (il suo e di JP), quando ci siamo parlati prima di venire a Santeramo, era quello di migliorare la squadra. A questo punto del campionato posso dire che parte dell’obiettivo è stato raggiunto.

Hai legato in particolare con qualcuno della squadra?

Ho legato con tutti, però i miei due preferiti sono Adriano Stano e Luca Porfido, soprattutto come giocatore.

Quale cibo santermano ti è piaciuto di più?

La pignata (risate generali)! Ringrazio Roberto che me l’ha fatta assaggiare.

In che cosa è diversa Santeramo dal tuo paese nel North Carolina?

La differenza essenziale è che negli Stati Uniti si va sempre di corsa, è tutto molto veloce. Invece qui è più tranquillo, è più tradizionale, è un po’ come il sud degli Stati Uniti. Per me tutta l’Italia è come il sud degli USA.

Che cosa auguri alla Murgiabasket, in particolare alla squadra?

Come prima cosa mi dispiace di essermi infortunato a questo punto della stagione. Secondo me siamo ancora in corsa per fare un cammino positivo nei play-off e chissà, forse, anche vincere il campionato.

Cosa hai da dire ai tifosi che rimarranno delusi sapendo della tua partenza?

Mi dispiace andare via e lasciare i tifosi però non si sa mai, non sappiamo cosa ci riserva il futuro. Può essere che ritorni l’anno prossimo. Ringrazio i tifosi che dai 30 dell’altro anno sono diventati 600.

Quindi ci vedremo l’anno prossimo? Buona fortuna.

Grazie per gli auguri e spero di rivedervi il 15 settembre 2016.

Abbiamo scambiato qualche parola anche con il dirigente Murgia Piero Musci.

Come hai preso la notizia dell’infortunio di Zeke?

Mi è dispiaciuto innanzitutto perché un atleta si è infortunato. Poi Zeke ha dato un grande contributo fino a questo punto della stagione. Io già lo conoscevo quando è venuto due anni fa e non avevo nessun dubbio sul suo rendimento.

Rimani un po’ basito quando succedono queste cose però penso che l’infortunio si possa recuperare in pochi mesi. Gli faccio un augurio affinchè ritorni da noi, di modo che anche la pignata non sia solo un ricordo da portare negli Stati Uniti ma un cibo da gustare spesso e volentieri.

Gli auguro tanta fortuna per la guarigione e per la vita. Speriamo di rivederlo quanto prima.

La dirigenza penserà ad un sostituto straniero o avremo solo JP insieme agli altri ragazzi della squadra?

In questo momento la cosa più importante è che Zeke si curi e faccia un buon viaggio di ritorno e guarisca al più presto.

Proveremo a trovare un sostituto provvisorio in attesa che lui ritorni. Tra l’altro questa squadra merita il posto che occupa e potrebbe migliorare vista la prestazione di Barletta dove la squadra, orfana di Zeke, è riuscita a dare il massimo. Ha buttato il cuore oltre l’ostacolo perché la partita era difficile e complicata anche considerando le assenze.

Abbiamo chiuso con una domanda anche per JP.

Ora ti sentirai solo o hai già qualche altra persona con cui condividere la tua esperienza?

Un po’ di solitudine ci sarà comunque ci sono altri due mesi, impegnativi, in cui si potranno fare tante cose: questi due mesi passeranno in fretta.
Vito Silletti

 

Web Cams Sex
Share on Google Plus