Passione: è il primo ingrediente indispensabile per portare avanti un progetto come quello del “Minibasket in Piazza”, evento dalle enormi dimensioni che coinvolge anche la nostra cittadina da ben 15 anni. Tutto questo è possibile a Santeramo grazie alla società della Murgiabasket, partendo dal team manager Roberto Ficarra e da tutti i dirigenti fino ai ragazzi ed ai genitori che hanno dato una mano all’organizzazione. “Siamo partiti nel lontano 2000 e siamo arrivati a quest’ultima edizione” ha aggiunto Roberto.
La dedizione di questi dirigenti è ammirevole ma, come ha affermato Roberto: “Ogni anno i ragazzi si alternano ma i dirigenti sono sempre quelli. Diventa difficile reperire soldi che possano far crescere la manifestazione. Alloggi, pasti, trasporti, ecc.: sono tante le voci che non si notano ma che incidono nel bilancio del torneo”.
Il “Minibasket in Piazza” è una manifestazione affascinante, coinvolgente, che ti lascia tanto dentro te stesso. Bisogna “parteciparci” per comprendere il significato profondo di questo evento, non solo dal punto di vista dell’atleta ma anche da altri punti di vista anche in veste di semplice spettatore.
Unione tra popoli
Il “Minibasket in Piazza” è un modo per unire, è un modo per creare un “melting pot”, un miscuglio, un calderone, un amalgama che mette insieme persone “diverse” per etnia, per religione e così via. Questa manifestazione, che ad un primo approccio superficiale può sembrare solo un evento sportivo, unisce, durante l’arco di una settimana, tante realtà diverse, non solo a livello provinciale, ma anche regionale, nazionale ed internazionale. Ad esempio in questa edizione a Santeramo e a Cassano, quest’ultima alla sua seconda partecipazione al “Minibasket in Piazza”, è stata ospitata anche una squadra proveniente dalla Nigeria: credo che sia la prima volta.
È bello vedere giocare e divertirsi insieme bambini di diverse nazionalità, con tradizioni e culture diverse, di religione diversa, anche con la pelle di colore diverso, perché no! Tutte le differenze, le discriminazioni vengono annullate. Ma questo non avviene solo al livello dei bambini di 10-11 anni che partecipano al torneo. Lo scambio di esperienze, di conoscenze, avviene anche tra gli allenatori, tra i dirigenti, tra gli accompagnatori. Si vive tutti insieme, a contatto stretto l’uno con l’altro senza essere l’uno contro l’altro. E di questo ce n’è davvero bisogno non solo nel nostro piccolo ma anche e soprattutto a livello mondiale. Un plauso va quindi a questo tipo di eventi.
Volano del turismo
C’è da dire che queste manifestazioni sono importanti perché possono fungere anche da volano per lo sviluppo del nostro territorio sia dal punto di vista del turismo che dal punto di vista promozionale di alcuni prodotti locali come i prodotti caseari, il pane e tutti i derivati, la produzione di carne che trova la finalizzazione nella carne arrosto. Da aggiungere anche gelati e granite.
Potrebbero essere valorizzate le nostre bellezze paesaggistiche così come i manufatti storici. Potrebbero trarre giovamento da questi eventi, ad esempio, le strutture ricettive.
I componenti della squadra del Bassano del Grappa, ospitati nelle cittadine di Corato e Bisceglie, alla loro prima esperienza, hanno apprezzato tantissimo i panzerotti, prodotto per loro inedito: “L’ho comprato e l’ho mangiato: era buonissimo. Buone anche la parmigiana e la pasta al forno!” ha raccontato con enorme soddisfazione un piccolo atleta. Non solo questo: l’allenatrice del Bassano, Carla Bizzotto, ha incalzato i suoi allievi: “ E i taralli? E le focacce? E i sospiri?” e tutti hanno risposto all’unisono: “Buonissimi! Buonissimi! Buonissime!”. È stato apprezzato anche il gelato.
Hanno potuto visitare Castel del Monte, il Dolmen di Bisceglie e infine “Il vostro mare meraviglioso!” secondo il pensiero di Carla. I genitori al seguito del Bassano hanno visitato Trani e Corato.
Invece Luciano Orano, allenatore della Virtus Padova, oramai un veterano del “Minibasket in Piazza” visto che fin dal 2006 vi ha preso parte alloggiando a Santeramo, Matera e Cassano, ha apprezzato molto le mozzarelle: “Sono buonissime così come la ricotta. Ho anche assaggiato, dove siamo stati ospitati, un salume di cinghiale”.
Winnie, l’assistent-coach della Nigeria, è rimasta molto sorpresa dalla nostra frutta: “ È molto più grande qui che da noi”. Invece Sean, coach della squadra ha apprezzato tutto: dalla pizza alla lasagna, dalla frutta alle mozzarelle, mentre Richard, team manager nigeriano, è venuto diverse volte in Italia e quindi è abituato al cibo italiano.
Ospitalità
“Minibasket in Piazza” è anche sinonimo di ospitalità: nelle famiglie di Santeramo sono stati ospitati i bambini del Leskovac (Serbia) mentre nelle famiglie di Cassano quelli della Nigeria.
C’è chi è alla prima esperienza per l’ospitalità come Agata, mamma di Santeramo: “È stata una bella esperienza. I primi giorni il bimbo si è trovato in difficoltà, non voleva mangiare, aveva nostalgia. Poi si è ambientato bene, ha dormito con mio figlio nella stessa stanza”. Per quanto riguarda il cibo: “Non ha mangiato la pasta con il sugo e le verdure. Ha mangiato il pollo con le patate e la pizza”.
La signora Dora di Santeramo, invece, è alla sua seconda esperienza: “La prima volta ho avuto un bimbo di Torre del Greco mentre quest’anno mi è toccato uno serbo. I primi giorni ero un po’ impacciata per via della lingua. Non sono molto pratica di inglese però il linguaggio dei segni ha funzionato parecchio”.
Il suo bimbo serbo non ha avuto problemi con il mangiare, però: “Ha mangiato poco: non è abituato a mangiare primo e secondo contemporaneamente, o l’uno o l’altro. Così ho alternato giorni in cui gli davo subito il primo e giorni in cui gli davo solo il secondo”.
Dora ricorda un aneddoto simpatico che la dice tutta sul senso di amicizia: “Noi abbiamo un canestro giù al garage. Ho invitato altri amichetti di mio figlio che insieme al piccoletto della Serbia e allo stesso mio figlio hanno giocato una piccola partita. Tutti i bambini si sono trovati subito in sintonia anche se non si esprimevano a parole. È stato bello vederli giocare tutti insieme”.
Anche i genitori di Cassano, con molto entusiasmo, hanno ospitato i bimbi della Nigeria così come la signora Tina: “Questa è la mia seconda volta, quest’anno ho una bambina della Nigeria. È una cosa bellissima, è da ripetere. Lo farei ogni anno tranquillamente”.
La bimba si è trovata bene nella casa di Tina anche se: “L’unica difficoltà che abbiamo trovato è stata con l’alimentazione perché non le è piaciuta la pizza. Ha trovato gustosi gli spaghetti, il riso e il pollo”.
Papà Luigi, di Cassano, è alla sua prima esperienza: “Mi son trovato bene anche se questo evento stanca abbastanza. Ho ospitato una bimba di 5 anni e spero che si sia trovata bene, noi facciamo del nostro meglio. Ha mangiato riso a volontà, pasta e carne rossa oltre al pollo”.
Anche una mamma di Bassano, alla sua prima esperienza al Minibasket, ospitata a Corato, è rimasta contenta: “Siamo stati molto molto bene. Ho trovato tanta tanta ospitalità soprattutto nelle famiglie che hanno tenuto i bambini per una settimana. Mio figlio, da quello che mi ha detto, è stato molto contento perché la famiglia è stata molto ospitale, molto disponibile”.
Luciano Orano del Padova col passare degli anni si è fatto una cerchia di amici che ogni tanto sente via telefono: “L’ospitalità è sempre meravigliosa, è stupenda”.
I nigeriani sono freschi di partecipazione e sono rimasti entusiasti: “Veniamo al Minibasket dal 2014. È la prima volta a Santeramo e a Cassano. Abbiamo notato che anche qui la gente è molto cordiale, gentile, ospitale”. Sono rimasti sorpresi dalla nostra accoglienza: “Quest’anno è stata una esperienza molto bella. Abbiamo trovato: interazione e integrazione fra i ragazzi. I nostri atleti sono stati trattati allo stesso modo, in maniera egualitaria e senza nessun tipo di distinzione”. Winnie ha aggiunto il suo pensiero: “Le madri delle famiglie ospitanti hanno trattato i nostri ragazzi con amore e con rispetto indipendentemente dal colore della pelle. Questa è una cosa fantastica e importante del torneo”.
I bambini nigeriani a loro volta sono stati molto contenti, sono stati trattati bene. Inoltre in questo torneo hanno giocato, si sono confrontati con tante altre squadre, anche di altre nazioni. Hanno messo il cuore, hanno lottato dando il massimo per vincere.
Le finalità del torneo
Tutti concordano nel fatto che questa manifestazione lasci qualcosa in tutti quelli che vi partecipano.
“È un’opportunità straordinaria per crescere come persone e anche per crescere tecnicamente – ha detto Carla Bizzotto – È un momento di verifica del lavoro che si fa durante l’anno”.
“È un torneo che coinvolge culture, abitudini diverse e cerca di integrarle – il pensiero di Luciano Orano – Quindi con lo spirito dello sport si ha questa comunione tra bambini e si spera anche tra adulti”.
Anche i genitori che hanno ospitato hanno espresso il loro pensiero circa il significato del Minibasket: “Sono eventi belli, coinvolgenti, che fanno crescere soprattutto i nostri figli oltre che noi” (mamma Dora); “Sono eventi stupendi. Forse bisognerebbe organizzarne di più durante l’anno anche per far integrare i bambini, per farli socializzare, per stimolare l’apprendimento della lingua inglese. È un modo per crescere per tutti quanti, grandi e piccoli” (signora Tina); “Per me è una cosa positiva sia per i bimbi che per i genitori ed i parenti. È una buona esperienza, la consiglio a tutti” (papà Luigi).
Ricordi
I bimbi nigeriani porteranno con sé tanti ricordi come quelli materiali: “Non è di tutti i giorni che qualcuno ti compri un paio di scarpe, una maglietta, un pantaloncino” hanno affermato i dirigenti nigeriani. Ma non solo quelli: “Porteranno per sempre come ricordo le cose importanti come l’amore, la fratellanza, l’amicizia che queste famiglie e l’organizzazione ci hanno mostrato. Siamo stati trattati in maniera strepitosa”.
Aneddoto
Roberto ci ha svelato un aneddoto particolare che è capitato durante la settimana del Minibasket: “Tutto è successo all’arrivo della Nigeria. Ci avevano detto che come accompagnatori ce n’erano 3-4: ne abbiamo trovati 10!
Nell’arco di un paio di ore, Filippo Quinto, coordinatore della Murgiabasket Cassano, ha smosso amici e parenti per sistemare 7 persone in alloggi con relativa aggiunta di 7 ristoranti a Cassano. Le 3 persone rimaste le abbiamo ospitate a Santeramo.
Cassano sta crescendo tantissimo grazie innanzitutto a Filippo e ai tanti genitori che lo seguono costantemente. Non è facile organizzare un girone a 4 squadre ma lui, testardo, ha voluto farlo e ci è riuscito: complimenti Filippo!”.
La settimana santermana del “Minibasket in Piazza” alla quale facevano capo diverse società iscritte al torneo si è conclusa con la festa finale, venerdì 24 giugno, presso il Parco don Nicola, alle spalle della chiesa del S.S. Crocifisso o più comunemente chiesa del Convento.
“Come è successo sempre le altre volte un grazie va all’aiuto di tante mamme di Santeramo – ha aggiunto Roberto Ficarra – Abbiamo potuto gestire al meglio i 300 miniatleti. Tutti hanno potuto assaporare la focaccia e i panini offerti da ‘Dolce Forno’, le mozzarelle offerte da ‘Caseificio Paradiso’, le bevande offerte dalla ‘Despar’ e le granite dal ‘Bar Moderno’. Su tutto da considerare la pazienza e la grande collaborazione di Vito e Family (Staff che gestisce il Parco Don Nicola)”.
Ringraziamenti
Alla fine di ogni evento, come succede, scorrono i titoli di coda e bisogna ricordare tutti quelli che hanno lavorato dietro le quinte ed in particolare gli sponsor che hanno reso possibile la tappa santermana del “Minibasket in Piazza”: “Un grazie particolare va all’amministrazione comunale, nella persona del primo cittadino il prof. Michele D’Ambrosio e dell’assessore allo sport Gianni Sportelli. Con loro abbiamo delineato tutto il programma prima dell’evento.
Ringrazio inoltre: il comandante dott. Vincenzo Caporusso della Polizia Municipale che ci ha permesso di vigilare sui tanti bambini durante le gare in piazza Garibaldi; la ‘P.A.M.S.’ che è stata sempre presente e per fortuna non è mai intervenuta; la Piscina “Paradise” che ha reso possibile l’ingresso ai miniatleti ed ai ragazzi dello staff nelle mattinate calde di Santeramo; la BCC di Santeramo che con il suo contributo, ormai da 15 anni, aiuta la Murgiabasket nell’organizzazione del torneo.
Buone vacanze a tutti mentre noi della Murgiabasket abbiamo un ultimo impegno a Brindisi in un Torneo Internazionale dal 3 al 9 luglio, categoria Under 13”.
Vito Silletti
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